FRIEDRICHSHAFEN – Garmin sta recitando un ruolo cruciale non più solo in ambito Gps, ma anche nell’implementare la sicurezza in strada dei ciclisti.
Il mese scorso vi avevamo presentato un prodotto destinato ad avere applicazioni concrete nell’uso quotidiano della bici, ossia il radar Garmin Varia.
Ok, la sicurezza in strada, ma un radar può davvero diventare un dispositivo così importante per gli utenti della strada (automobilisti e ciclisti)?
Quale migliore occasione di Eurobike, allora, per fare due chiacchiere con i tecnici di Garmin?
Per la spiegazione Matteo Bortesi di Garmin ci ha introdotto il nuovo arrivato fra i dispositivi Gps, ovvero il Garmin Edge 1000 Explore, per spiegarci meglio le funzioni del radar e molto altro.
Il primo step è abbinare il Garmin Edge 1000 Explore con i dispositivi Varia.
L’operazione è molto rapida e semplice.
A questo punto lo schermo dell’Edge 1000 Explore diventa una sorta di specchietto retrovisore.
Quando un veicolo si avvicina al ciclista, il radar emette via via un segnale luminoso di colore rosso (foto in basso) sempre più intenso per segnalare a chi guida il veicolo che si sta avvicinando a un ciclista.

Il radar Garmin Varia posizionato sul cannotto reggisella.
Il radar Garmin Varia posizionato sul cannotto reggisella.

Contemporaneamente, sul lato dello schermo del Garmin Edge 1000 Explore compaiono dei puntini che rappresentano il veicolo in avvicinamento (vedi foto in basso).

Sul lato destro dello schermo del Garmin Edge 1000 sono raffigurati dei puntini bianchi che rappresentano i veicoli in avvicinamento.
Sul lato destro dello schermo del Garmin Edge 1000 sono raffigurati dei puntini bianchi che rappresentano i veicoli in avvicinamento.

Ovvero si verifica ciò che viene mostrato in questo video:

Quindi, il display del Garmin Edge 1000 Explore diventa anche un segnalatore di veicoli in avvicinamento.
L’abbinamento con il radar Varia è possibile anche con il nuovo arrivato di casa Garmin, cioè l’Edge 25, ma anche con gli Edge 810, 510, 520 e 1000.
Le potenzialità di questo radar, quindi, sono tutte da scoprire e ci saranno altre novità in futuro.

I Garmin Edge 1000 (a sinistra) ed Edge 25 abbinati al radar Varia (al centro) in modalità simulazione. Su entrambi i dispositivi, nella parte laterale dei display, sono mostrati dei puntini luminosi che rappresentano i veicoli in avvicinamento. Il radar in questa situazione emette una luce rossa per segnalare al veicolo la presenza di un ciclista.
I Garmin Edge 1000 (a sinistra) ed Edge 25 abbinati al radar Varia (al centro) in modalità simulazione. Su entrambi i dispositivi, nella parte laterale dei display, sono mostrati dei puntini luminosi che rappresentano i veicoli in avvicinamento. Il radar in questa situazione emette una luce rossa per segnalare al veicolo la presenza di un ciclista.

Se ti serve aiuto, c’è chi chiama i soccorsi per te
Ricordate il prototipo Canyon da strada visto lo scorso anno a Eurobike?
Ebbene, il nuovo Garmin Edge 1000 Explore ha una caratteristica molto vicina a quella bici così avveniristica.
Il sensore giroscopico integrato è in grado di capire quando la bici passa da una posizione verticale a una orizzontale.
Ovvero quando si passa dall’uso normale della bici a una possibile situazione di pericolo (leggasi caduta).
In quel caso sullo schermo dell’Edge 1000 Explore compare un messaggio del tipo: “Serve aiuto?”.

Se il ciclista ha solo poggiato la bici a terra, magari per fare una sosta, allora deve solo premere il pulsante “Annulla” sul display touch e si interrompe la procedura di richiesta di soccorso.
Se invece il ciclista è in una situazione di reale incapacità di rispondere al messaggio (ad esempio in seguito a una caduta), il Garmin inizia la procedura di richiesta di soccorso.
In sostanza invia un messaggio o una e-mail alla persona designata nel quale è contenuto un hyperlink che permette di individuare su Google Map la posizione dell’infortunato.
Due precisazioni opportune.
Il sistema funziona se nel punto in cui si trova l’infortunato è disponibile un segnale Gsm, necessario al Garmin per inviare il messaggio tramite lo smartphone del ciclista.
Se in quel punto il segnale Gsm è debole, il messaggio di richiesta di soccorso potrebbe impiegare più tempo per arrivare a destinazione.
Se invece in quel punto c’è totale assenza di segnale Gsm, il sistema non è in grado di inviare la richiesta.
Inoltre, Garmin ha studiato una serie di accortezze per evitare i “falsi positivi” ossia le false richieste di soccorso.
E il processo di affinamento è costantemente in corso.
Per ora il “rilevamento degli incidenti” (così è definito da Garmin) è disponibile solo con il Garmin Edge 1000 Explore e da ottobre lo sarà anche per l’Edge 520.

Arrivano le luci intelligenti
Fra i prodotti Garmin Varia ci sono anche un fanale anteriore e una luce posteriore. Fin qui nulla di nuovo, ma Garmin ha pensato a qualcosa di più innovativo.
Se si abbina il kit luci Garmin Varia con un Edge 25, 810, 510, 520, 1000 e 1000 Explore è possibile avere un funzionamento intelligente delle luci.
Ovvero, se si entra in galleria il sensore di luminosità dell’Edge comunica al Varia di accendersi.
Ma non solo: in base alla velocità del ciclista, l’Edge comunica al Varia quanto in avanti proiettare il fascio luminoso e con quale intensità.
Se stiamo pedalando in salita, ovvero a bassa andatura, ad esempio, il fascio luminoso punterà poco lontano e avrà un’intensità ridotta.
Inoltre, siccome i Garmin Edge hanno un accelerometro integrato, quando il ciclista frena l’Edge percepisce la decelerazione e fa accendere la luce posteriore di colore rosso.

La luce posteriore Garmin Varia
La luce posteriore Garmin Varia

Garmin ha studiato un attacco per il fanale anteriore integrato nel supporto per l’Edge (foto in basso), in modo da ridurre gli ingombri sul manubrio, anche in ottica di un uso Mtb.

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L’evoluzione del ciclocomputer
I Garmin Edge sono da tempo ben lontani dall’essere solo dei ciclocomputer.
Garmin infatti sta raggiungendo l’obiettivo di farli diventare anche delle centrali di controllo dell’attività del ciclista e in alcuni casi anche della bici.
Le connettività Ant+, Bluetooth e Wi-Fi li rendono sempre più simili a dei veri computer.
Basti guardare, ad esempio, l’utilizzo che se ne fa con la Specialized Turbo Levo Fsr o con il recentissimo Sram Red eTap.
Insomma, siamo dinanzi a una nuova era di ciclocomputer, capaci di fornire assistenza, informazioni e controlli che presto potrebbero diventare quasi indispensabili.

Un Garmin Edge 1000 utilizzato come display per mostrare le informazioni sul funzionamento della Specialized Turbo Levo Fsr. L’abbinamento fra dispositivo e bici è avvenuto in pochi secondi.

L’elettronica e i dispositivi Wi-Fi sono sempre più presenti non solo nella nostra vita, ma anche sulla bici, per ora solo in maniera discreta e limitata, ma in futuro (e magari in un prossimo futuro) il coinvolgimento della tecnologia potrebbe essere ben diverso.
Così come abbiamo detto anche in passato, se l’elettronica è in grado di fare cose che il ciclista non può fare mentre pedala, allora diventa utile.
E se, come nel caso del “rilevamento di incidente”, l’elettronica diventa anche di primario aiuto per il ciclista, allora potrebbe diventare di grande diffusione in poco tempo.

Simone Lanciotti

Salve, mi chiamo Simone Lanciotti... e sono un appassionato di mountain bike come voi. Qualche anno fa, beh, ormai 5 anni fa, ho provato la prima e-Mtb e si è aperto un mondo. Sono convinto che siano un'alternativa alle Mtb che potenzialmente riguarda tutti i biker. Il mio lavoro (e quello dello staff di eBikeCult che dirigo) è raccontarvi la loro evoluzione, come usarle al meglio e come vanno sui sentieri. Di seguito potete trovare tutti gli articoli firmati dal sottoscritto. Simone Lanciotti