C’è una cosa che da qualche anno riesce a infuocare gli animi come poche altre cose.
Non è l’ennesima nuova tassa, né un fattaccio politico, ma è qualcosa anche di peggiore.
Talmente tanto peggiore da ottenebrare le menti e scatenare un odio viscerale.
Culturale.
Violenza verbale.
Intolleranza da integralisti.
Razzismo tecnologico.
E quale diamine può essere la causa di tutto ciò?
Lo state per scoprire, ammesso che non lo abbiate già scoperto.
Da adesso immedesimatevi in Mario, un Mario qualsiasi, che va in bici da oltre 10 anni, che qualche volta si è dedicato all’agonismo e adora le uscite in montagna, da solo o in compagnia, meglio se in buona compagnia, e presta una certa attenzione alla qualità della sua bici.
Insomma, uno come tanti, che all’improvviso si ritrova un suo caro amico-compagno di uscite che… beh, adesso ve lo racconta lui stesso.
Entriamo nei suoi pensieri.
SL

E-bike, e-bike e ancora e-bike.
C’è entrata Specialized alla grande, adesso anche Sram e online vedo un boato di e-bike.
Io sto bene così e ‘sta storia delle e-bike proprio non riesco a capirla.
Trek, Cannondale, Giant… tutti.
Io e la mia bella 29” in carbonio non ci separeremo mai.
E’ come una figlia, per me.
La guardo e mi sorride.
Sono scemo, ma con lei sono uno scemo felice.
Non riesco a concepirla ‘sta e-bike, l’aiutino per la salita, per quelli che non ce la fanno e poi in discesa s’ammazzano perché non la sanno guidare.
E magari non hanno mai guidato una bici fuoristrada.
Questa cosa mi mette quasi paura e mi fa proprio incazzare.
E se me li ritrovo contromano mentre vado in discesa?
Sai che roba che viene fuori…
Per me è una moda che passerà e al più presto.
Pensiamo al fine settimana, va, che è meglio.

Messaggio dal suo amico Paolo.

Cosa?
«Domani ci sono e anche se non ho la gamba per fare il giro epico ho l’aiutino».
Aspetta…
«Quale aiutino? Ti sei preso quell’aborto di bici col motore?»
«Presa solo per un giorno, me la prestano»
Roba da pazzi, anche lui adesso.
Adesso gli rispondo:
«Stai a casa che è meglio, quelli con le elettriche non li vogliamo ? »
Nessuna risposta.
Questo qua domani ci viene davvero con l’elettrica.
Anche lui adesso.
Non ce la fa ad allenarsi, non ha tempo.
Nemmeno io ho tanto tempo, ma un po’ riesco a trovarlo.
Vorrei fare di più, però, cavolo, vado su con le mie gambe, è questa la bici, poche storie.
Altro che batterie e aiutino.
Paolo negli ultimi tempi è diventato sempre più lento perché non ce la fa.
Esce una volta a settimana, quando fino a due mesi fa riusciva a fare anche 3 uscite.
E la domenica si andava bene insieme.
Ora però è diventato il lentone del gruppo.
E come glielo dico?
Non glielo posso dire, è un amico.
Ha un tale casino fra lavoro e famiglia che è già tanto se riesce a liberarsi la domenica mattina.
Vabbè, vediamo domani come va.
Ma mi sa tanto che il giro non lo finisce, la batteria gli finisce prima.
‘ste fottute e-bike…

Partiti.
4 biker.
3 Mtb tradizionali e Paolo con una e-bike.
Il giro è di quelli da domenica mattina: 60 km con 1600 m di dislivello.
Non proprio facile, ma nemmeno impossibile.
Paolo pesa 95 Kg, è alto quasi un metro e novanta, e in salita ha sempre sofferto un po’ più degli altri.
Il sibilo che si sente in gruppo è quello del motore della sua bici.
A un certo punto Mario suggerisce di fare una deviazione: evitare un pezzo di asfalto con uno strappo offroad nel bosco.
L’idea un po’ spaventa, ma tutti annuiscono sapendo che così si risparmierebbe del tempo.



Ma tu guarda questo qui con quale attrezzo si è presentato.
E’ una e-bike e pure con le gommone.
Ma che roba è?
Ma è ancora una bici?
Adesso lo prendo per il culo…
«Quanta miscela ti rimane?»
«Ho il serbatoio bello carico»
«Oh, ma stai faticando un po’ oppure sei proprio un cadavere oggi?»
«Sto faticando, ma meno di te… ? »
Eh, ma così non vale.
Ma dove sta la Mtb in questa cosa qui?
E adesso dove va?
«Provo a salire per di qua!»
Impossibile, è tutto scemo questo.
Da lì si scende solo.
«Vabbè dai, ci vediamo su!»
Cavolo, dovremo aspettarlo anche oggi.
Che palle…
Da lì non si sale, ma come gli è venuto in mente di passarci?
Che palle ‘ste e-bike.

Paolo è già su e sorride.
Ansima, ma sorride.
E arrivano gli altri.

«Oh, ragazzi, non avete idea di che roba è ‘sta bici: ha un grip da paura e se ti ci impegni sale ovunque. Ho messo il piede a terra solo due volte!»
«Che?»
«Sul serio! e di fatica ne fai, altro che. Devi provarla, Mario»
«Manco morto, piuttosto cambio sport»
«Non sai quanto ti sbagli»
«Vabbè, andiamo va»
Cioè, questo qui è riuscito a salire da lì?
?
E guarda come va adesso…
Mi viene da prenderlo per i fondelli, non resisto.
«La miscela è finita? Guarda che fra poco sei nella merda…»
«Ancora con ‘sta storia della miscela? Guarda qui, ho ancora 4 tacche su 5 accese. Sai che vuol dire? Che vai in riserva prima tu, oggi»
Ridi, ridi, i conti li facciamo a fine uscita.
«Ma quanto aiuto ti dà il motore?»
«Mi hanno detto di tenerlo in Eco per fare il giro di oggi. L’aiutino è basso ma tanto basta lo stesso. Ed è vero»
«A quanto sei di cuore?»
«Adesso? Adesso sono a 120 battiti»
«Stica… io sono a 145!»
«Cosa vuoi che ti dica? Allenati di più…»
Seee, “allenati di più”, pare facile.
Smetto di lavorare?
Non riesco a concepirle queste bici, perché se devi farti aiutare per fare quello che dovresti riuscire a fare con le tue gambe non è più lo stesso sport.
E’ tutta un’altra cosa.
«Mario, guarda che di fatica ne fai, di meno, ma ne fai. E poi, guarda: riesco anche a parlare».
«Infatti, questo è il vero problema: stai zitto…  ?»
Non ha torto, certo, ma almeno oggi non lo aspetteremo a fine salita.
Ecco, per uno come Paolo le e-bike potrebbero avere un senso.
Siamo quasi a metà uscita e stiamo andando al ritmo che avrei voluto tenere per rispettare i tempi.
Ride e parla con tutti, sono io qui che, alla fine, mi sto arrovellando a pensare a lui e a quell’attrezzo di bici.
Voglio proprio vederlo in discesa con 25 chili di bici sotto…

L’uscita sta per terminare e i 5 biker sono riusciti sempre a restare insieme.
Paolo non ha mai smesso di ridere e parlare e l’unico a non prestare attenzione alle sue parole è stato Mario.
Mario è infastidito dalla poca fatica che sta facendo Paolo per essere lì insieme a loro.
La discesa finale sta per iniziare e Paolo non nasconde un certo timore dovuto al maggiore peso della bici.
E’ Mario il più critico di tutti.



«E adesso come fai a guidare ‘sto coso da 25 kg?»
«Voi andate avanti, al massimo ci vediamo giù»
«Sono preoccupato per te: se ti parte questa bici in curva non la riprendi più»
«Intanto mi do una grattatina… ? poi, può darsi, ma intanto io sono più lucido di te in questo momento…»
«Hai l’aiutino, grazie al cavolo»
«Beh, fattene una ragione. Mica sto qui per vendertene una? Questa non è nemmeno la mia»
«Se ne prendi una ti cancello dagli amici…»
«Se ne prendo una ci divertiamo di più…»
«Pensa ad allenarti di più, piuttosto, e risparmi dei soldi»
«Allenarmi di più? Come se non mi piacesse…
Ma vieni tu a fare la mia vita per una settimana e poi vediamo come ti va. Se riesco a fare due uscite non sono fortunato, ma fortunatissimo.
Ma poi scusa, qual è il problema? Se io non posso allenarmi 3 volte come fai tu, cosa sono? Un reietto, uno sfigato, un “futuro panzone”?»
«Di sicuro un futuro panzone…»
«Io comincio a pensare che per te la bici non sia più divertente come dovrebbe essere. Se sprechi tutte queste energie a pensare a ‘ste menate qua, beh, allora secondo me c’è qualcosa che non va.
E-bike o non e-bike in bici ci si va per divertirsi.
Sai chi mi ricordi?
Quelli che vanno su strada e che non ti salutano se non vedono una bici o una gamba come la loro.
Ma che storia è questa? La bici è per tutti»
«E’ proprio qui che sbagli: la bici non è per tutti.
Qui dove siamo ora non ci arrivano tutti. Qui ci arrivano quelli più determinati e allenati e che durante la settimana fanno sacrifici per allenarsi»
«Guarda che stai parlando a uno che prima di cambiare lavoro faceva esattamente così. Le cose cambiano, però, e mica dipende solo da te. Cambiano e basta.
E allora che dovrei fare?
Abbandonare la bici?
A me piace tanto quanto a te, ma faccio una vita diversa.
Non sono pigro, è che non ho tempo.
Capisci il concetto di “non-avere-tempo”?»
«Certo, ma allora vatti a fare dei giri più facili»
«Tipo pedalata in pianura lungo il fiume con la mia full da 150 mm? No, grazie! Non lo faresti nemmeno tu»
«Ma io non prenderei mai una e-bike…»
«? mi viene da ridere perché mi è venuta in mente una cosa. Sai quando avevamo 8-10 anni e pensavamo solo a giocare fra noi maschi e ci facevano schifo le “femmine”?
Le e-bike sono una cosa simile: quando le scopri, poi ti si apre un mondo.
Cioè se non l’hai mai provata questa cavolo di e-bike come fai a dire che ti fa schifo?»
«Posso dire che mi fa schifo e basta?»
«Ah, certo, puoi fare quello che vuoi, ma presto o tardi ti ricrederai. E con sorpresa, come è successo a me»
«Sei solo un pirla corrotto…?»
«Sei solo un bambino di 8 anni… ?»

E la tiritera prosegue ancora per qualche minuto fino a quando gli altri 3 biker decidono che è il caso di rimettersi in marcia.
Inizia la discesa e tanto per vederci più chiaro Mario si mette a ruota di Paolo per vederlo in sella a questa e-bike.
Paolo, a dispetto della sua statura, non è mai stato lento in discesa e con Mario si sono sempre divertiti sui single track della zona.
Hanno portato a casa giri epici con discese a palla di cannone e condiviso momenti di vera amicizia in bici.
Le loro vite, però, nel corso degli anni sono cambiate e questo ha avuto un impatto notevole anche sul loro modo di divertirsi in bici.
Meno tempo per allenarsi, minore lucidità alla fine di ogni salita e giri sempre più brevi.
E la discesa del fine settimana, quella che ti fa dimenticare tutte le peripezie della settimana appena conclusa, è un momento catartico.
Pensi a divertirti e basta, peccato solo che finisca sempre troppo presto…
Il primo, fra Mario e Paolo, ad arrivare giù è proprio Paolo.
Ed è anche il primo a parlare.

«Figata!?»
«Mamma, che roba…!»
«Hai visto che alla fine ci siamo divertiti?»
«Certo, ma ti stavo dietro alla grande, anzi, qualche volta ho dovuto frenare»
«Eh, ho capito! E’ la prima volta che uso una e-bike e per di più con le gomme Plus. Mi vuoi dare un po’ di tempo per capirla questa bici?»
«Certo, ma secondo me più di così non puoi andare. Pesa troppo, ho visto che non la muovi bene come quell’altra quando c’è da guidare»
«E’ vero, ma questa qui va guidata in modo diverso. Però, sinceramente, mi frega anche poco. Guarda: io sono qui, oggi mi sono divertito e ho fatto quello che facevo due anni fa, senza soffrire troppo e senza rischiare troppo in discesa. Per me è un successo, poi tutti i discorsi dell’aiutino, dell’imbrogliare, del… due palle così. Basta! Cioè, c’è chi in bici non ha voglia di uccidersi di fatica. Oh, ma tanto ci vuole a capirlo?»
«No, anzi, l’ho capito, è vero, hai ragione, però…»
«Però?»
«Però, questa bici non ti insegna nulla. Cioè, adesso faccio un po’ il filosofo, eh,… cioè la fatica che fai in bici alla fine, quando arrivi a fine salita o a fine uscita, è tutta lì la soddisfazione.
Il premio è la fatica. Ma anche un po’ la lezione che ti dà la bici: impara a stringere i denti e arrivi alla meta. Io la vedo così. L’aiutino per arrivare alla meta, boh, come dire, mi toglie gusto alla meta. Ecco perché le odio, perché vanno contro lo spirito della bici»
«Ma questo, da quello che ho capito io, è un altro sport. E’ un’altra roba, un altro divertimento. Alla fine, e mi metto a fare anch’io il filosofo, il motivo per cui vai in bici è per divertirti.
Io non ho l’obbligo di andare in bici, non sono un pro’, ma lo faccio solo per il piacere di farlo e quindi, se posso, cerco di aumentare il piacere, cioè di divertirmi di più. Mario, se io potessi uscire in bici 3 volte a settimana, credimi, lo farei e sarei una persona anche più felice, ma la bici è un divertimento, mentre il lavoro è un obbligo»
«Certo, certo, ma magari questo discorso dell’aiutino non riguarda quelli come te…»
«Cioè? come me cosa vuole dire?»
«Cioè persone che sanno andare in bici, sanno cos’è una Mtb e ci si sono dedicate per anni, ecco»
«Ma pensa a tutti quelli che invece hanno dovuto proprio smettere di andarci perché la fatica superava alla grande il divertimento. Pensa a loro…»
«Io penso che se non sei allenato, non dovresti venire in montagna con la Mtb. Per tanti motivi, ma soprattutto per la sicurezza, tua e degli altri. Per me le e-bike sono… come fare un’autostrada che ti porta in montagna.
Tutto diventa troppo facile e quando tutto è troppo facile, secondo me, c’è qualcosa di sbagliato. Cavolo, ci dovrà essere una selezione, naturale intendo, fra uno bravo e uno meno bravo in bici, o no?
Se tutti vanno su a 25 all’ora e pensano che in discesa sia altrettanto facile fare le stesse velocità, scusami, ma non ci siamo proprio…»
«Su questo ti do ragione, ma in finale a me non interessa più di tanto. Non sto qui per venderti questa bici, ma solo per dirti che io oggi mi sono divertito e che della montagna ho paura comunque.
Le e-bike sono pericolose come le altre bici e come tutte le cose utilizzate senza accendere il cervello. Dovrei avere paura anche delle Ferrari, allora: e se la prende una nonnina imbranata e fa una strage al semaforo?»
«La bici è fatica e la fatica mi dà soddisfazione: io resto di quest’idea»
«Allora aggiungi che anche la e-bike è fatica e che al tuo amico Paolo ha dato un’inaspettata soddisfazione.
Tanta, perché siamo qui a parlare, io e te, come non facevamo da anni. Domenica scorsa ero pallido per la fatica, ricordi? Questa bici è un giocattolone mai visto prima che ti insegna una cosa: divertiti di più e con meno fatica. Sai quante domeniche e quante famiglie-matrimoni salverà? ? »
« ?Ma non vendere la tua 29 in carbonio, però… Così mi incazzerei di brutto…»
«Se mi fanno un buon prezzo per questa magari no, ma se lo dovessi fare sappi che l’ho fatto per una buona causa: salvare i nostri weekend in bici».

E voi, quanto siete disposti a ricredervi sulle Mtb a pedalata assistita?
Siete più Paolo, che ha ceduto alle e-bike?
Oppure siete più Mario, l’integralista della fatica in sella?
Oppure…
Il confronto fra Mario e Paolo, però, continua: cliccate qui.

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Simone Lanciotti

Salve, mi chiamo Simone Lanciotti... e sono un appassionato di mountain bike come voi. Qualche anno fa, beh, ormai 5 anni fa, ho provato la prima e-Mtb e si è aperto un mondo. Sono convinto che siano un'alternativa alle Mtb che potenzialmente riguarda tutti i biker. Il mio lavoro (e quello dello staff di eBikeCult che dirigo) è raccontarvi la loro evoluzione, come usarle al meglio e come vanno sui sentieri. Di seguito potete trovare tutti gli articoli firmati dal sottoscritto. Simone Lanciotti