La prima risposta è che non c’è una risposta ufficiale e che quello che state per leggere sono solo supposizioni.
Se e quando arriverà una e-Mtb da Santa Cruz è qualcosa che non sappiamo ancora, ma la domanda intriga molto perché il marchio californiano è quello con, forse, il maggior appeal fra i marchi di Mtb e per tale ragione il fatto che ancora non abbia una Mtb a pedalata assistita desta non poca curiosità.
Quindi la domanda, semmai, è: ma perché non esiste ancora una e-Mtb da Santa Cruz?
Proviamo a rispondere.
Il fattore cool
Santa Cruz può vantare forza di immagine, fedeltà dei clienti e qualità del prodotto a livelli altissimi, forse i più alti livelli in campo Mtb e ciò che questo marchio fa è osservato con attenzione da tutti gli altri marchi.
Santa Cruz, però, è un marchio americano e negli Stati Uniti le e-Mtb sono percepite in modo molto diverso rispetto all’Europa.
Le restrizioni sull’accesso ai sentieri con una e-Mtb sono una delle ragioni principali, ma soprattutto c’è anche il “fattore macho”, chiamiamolo così, secondo il quale una e-Mtb non è degna nemmeno di essere presa in considerazione.
Potrebbe mancare, almeno in America, il fattore cool: una e-Mtb al momento non è ancora abbastanza “figa”, ma, anzi, è percepita come un surrogato, un mezzo per chi non ce la fa e “roba per vecchi”.
Ma le cose stanno cambiando a poco a poco e, anche se non lo sappiamo ufficialmente, è possibile (e sottolineiamo possibile) che in Santa Cruz ci stiano pensando.
Di sicuro il fatto che Santa Cruz e Focus appartengano alla stessa holding e che Focus stia spingendo forte sul fronte e-Mtb è qualcosa che non possiamo non considerare e che quindi le ragioni di un’armoniosa convivenza fra marchi in parte spiegherebbero l’assenza di una e-Mtb da Santa Cruz.
Ma forse è solo questione di tempo.
Vendite ancora forti
Santa Cruz, al pari di un altro marchio come Yeti (che può vantare un’appeal e una qualità del prodotto molto vicina a quella di Santa Cruz), è uno dei pochissimi che sul mercato continua a vendere anche senza una Mtb “elettrica”.
Diciamo che è una felice eccezione, supportata anche da quella fetta di utenti Xc-marathon che stanno scoprendo Santa Cruz come brand di assoluto rilievo.
Se guardiamo cosa succede altrove, però, notiamo che le cose stanno in modo molto diverso.
Le e-Mtb, specie in Italia, piacciono tantissimo e rappresentano una bella percentuale delle vendite, insieme alle Mtb da Xc-marathon.
A pagare il prezzo più alto sono le Mtb da enduro e soprattutto quelle da trail, categoria quest’ultima che in Italia non ha mai avuto il successo che avrebbe meritato.
L’evoluzione tecnologica sulle Mtb a pedalata assistita, però, continua e questo non fa altro che renderle ancora più leggere, capaci, versatili e intriganti ed è possibile che questo spinga un giorno anche Santa Cruz a mettere sul tavolo il progetto e-Mtb.
Quel desiderio di purezza
Il fascino che una Mtb da enduro e da trail riding esercita su chi è appassionato è innegabile.
Il feeling che una Mtb dà non è al momento paragonabile a quello che una e-Mtb riesce a dare.
Per un fatto di leggerezza, maneggevolezza, bilanciamento dei pesi e soprattutto per il fatto che l’unico motore delle proprie uscite in bici sono le proprie gambe.
Quindi, c’è un fatto di orgoglio personale e quel desiderio di purezza che è decisamente comprensibile e degno di rispetto.
Ecco, sembra proprio che Santa Cruz voglia rappresentare con il suo catalogo di bici tradizionali l’ultimo baluardo di quella purezza.
Insieme a Yeti.
A Evil, Ibis, Transition e ad altri marchi, via via più piccoli per volumi di vendita, che nel mondo “elettrico” non sono ancora entrati.
Ciò che non sappiamo è quanto ancora a lungo questo stato di cose potrà permanere.
L’unicità del prodotto
Ecco un altro aspetto da considerare: se vuoi mettere in produzione una e-Mtb oggi hai due possibilità:
– realizzare componenti come motore, batteria, software e telaio secondo le proprie specifiche. Al pari di quanto fanno Specialized, Rocky Mountain, Giant e Haibike.
– adeguare le specifiche del proprio telaio a quelle dei componenti elettrici proposti da Shimano, Bosch, Brose, Yamaha…
La prima strada è quella più lunga, dispendiosa e con il risultato meno certo, ma anche quella che, se il progetto si rivela valido, porta a un successo enorme e ad un’esaltazione dell’unicità del prodotto.
Ne sanno qualcosa Specialized e Rocky Mountain.
La seconda è quella più popolare, più facile, salvo che in alcuni casi si preferisce adottare una batteria proprietaria per avere una maggiore autonomia e una integrazione batteria-telaio più convincente.
E, semmai dovesse accadere, quale delle due strade Santa Cruz sceglierebbe?
E’ probabile e plausibile che, essendo l’ultima arrivata in campo e-Mtb, questo ritardo venga compensato da un livello qualitativo e dalla originalità tipiche di Santa Cruz.
Quello che non sappiamo è come (e se) Santa Cruz ci riuscirà.
Nel frattempo godiamoci lo spettacolo…
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