La Cannondale Moterra Lt 2 è una e-bike che a prima vista non riesce a riscuotere consensi immediati.
E’ un oggetto strano, diverso, inspiegabile e allo stesso tempo audace perché non lascia indifferenti.
Il nome, Moterra, richiama il mondo delle moto (al quale Cannondale è stata legata per un brevissimo periodo) e vuole chiarire subito una cosa: la Moterra non è una bici, ma una e-bike e come tale richiede un approccio diverso.

I marchi della concorrenza hanno preferito utilizzare un’estetica ampiamente e largamente usata sulle Mtb tradizionali (non chiamatele “muscolari”, per favore…) e questo ha portato a delle e-bike che fanno di tutto per non sembrare delle e-bike.

La batteria e il motore devono essere il meno visibili possibile e la geometria non deve essere influenzata dalla presenza di questi due componenti aggiuntivi.
La Cannondale Moterra, invece, è qualcosa di diverso.
Piuttosto che seguire la tendenza ha preferito staccarsene, almeno in parte, e iniziare quello che, forse, è il nuovo corso delle e-bike.
Il tubo obliquo per dimensioni è anni luce lontano da quello di una Cannondale Jekyll ad esempio e lo stesso dicasi per la zona del movimento centrale, ingigantita dal motore Bosch Performance Line Cx.

Ma questa, appunto, non è una Mtb, bensì una Mtb a pedalata assistita.
Tutta un’altra storia.
E qui a Cannondale va riconosciuto quel coraggio stilistico che l’ha resa celebre più di 25 anni fa, quando faceva di tutto per essere diversa, senza perdere di vista la funzionalità, l’efficienza e la praticità.
Leggetevi a tale proposito la storia della Cannondale Scalpel.

La Moterra prosegue su quel solco e a un’estetica leggera e “bella a prima vista” ha preferito una geometria e una distribuzione dei pesi che sono destinati a diventare un riferimento in campo e-bike.
Quindi, prima di valutarla e scartarla a priori è opportuno considerare un dettaglio: questa non è una Mtb tradizionale, ma una e-bike e come tale richiede accortezze tecniche che possono diventare molto evidenti e caratterizzanti a livello estetico.
Questa introduzione, a dire il vero, non è valida solo per la Moterra, ma, in generale, per tutte le e-bike.

cannondale moterra lt2
Questo sticker riporta le omologazioni che una e-bike deve rispettare oltre ad anno di produzione, peso, nome modello e codice seriale.

Non è soltanto la legge a ricordarci che non sono delle bici, ma è anche il modo in cui possono essere utilizzate.
E su questo argomento c’è ancora molto da dire, capire, spiegare, provare e via dicendo.
La Moterra è il primo tentativo da parte di Cannondale di creare uno stile estetico specifico per le e-bike che abbia come priorità il piacere di guida.
E adesso andiamo a vedere come si comporta, prestando attenzione, ovviamente, anche a ciò che ci ha convinto meno della Cannondale Moterra Lt 2.

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Simone Lanciotti, il tester della Cannondale Moterra Lt 2

1 – GEOMETRIA
– Angolo di sterzo: 9
66° su tutte e 4 le taglie previste fanno della Moterra Lt 2 una e-bike con una buona propensione discesistica, specie in abbinamento alla forcella RockShox Yari da 160 mm (compatibile Boost).

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– Angolo piantone: 8,5
74,8° permettono al tubo piantone di non interferire con la sospensione posteriore (dotato di ben 160 mm di corsa) e di lasciare tutto lo spazio necessario. E in sella questo particolare ha un effetto benefico sulla pedalabilità della bici quando la pendenza è molto pronunciata.

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– Lunghezza tubo superiore: 9
61,6 cm sono da intendersi come un valore standard ormai su una Mtb moderna e permettono in sella alla Moterra di guidare stando ben centrati fra le due ruote.
– Altezza manubrio da terra: 9
106 cm con tutti gli spessori sotto l’attacco manubrio, la cui altezza totale è di 1,5 cm. Questo permette un dislivello sella-manubrio adeguato alle necessità della guida off-road anche aggressiva.

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– Altezza movimento centrale da terra: 8
35,7 cm sono un valore maggiore rispetto a quello delle rivali più dirette come la Trek Powerfly Lt 9 Plus (34 cm) o la Specialized Turbo Levo Fsr Comp 6Fattie (34,2 cm), ma va detto che la Moterra Lt 2 ha entrambe le sospensioni con 160 mm di escursione, contro i 150-150 mm della Trek e i 135-150 della Specialized.
Nella guida questo dettaglio si fa sentire, diminuendo la confidenza di guida, ma aumentando il range di utilizzo della bici. E’ difficile toccare a terra con i pedali o con il motore, ma non impossibile…

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– Lunghezza carro: 10
Qui Cannondale ha fatto davvero un grande lavoro: 44,3 cm sono al momento il valore più contenuto in campo e-bike ed è piacevolmente avvertibile nella guida, specie quando le altre e-bike sono su valori ben più alti, come i 45,9 cm della Turbo Levo e i 47,5 cm della Powerfly, anche se entrambe le bici hanno gomme Plus.

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Per arrivare a questo risultato Cannondale ha ruotato in modo netto il motore Bosch verso l’alto, ha fatto ricorso alla Asymmetric Integration (la stessa che troviamo su F-Si e su Scalpel Si) spostando verso l’esterno il pignone e utilizzando un mozzo con battuta di ben 157 mm.

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La corona da 15 denti ha un offset di 6 mm verso l’esterno

Questo ha permesso alla ruota posteriore di avvicinarsi molto al tubo piantone senza compromettere il funzionamento della sospensione posteriore, né aumentare il fattore Q (ossia la distanza fra le facce interne delle pedivelle).
– Interasse: 8
122,1 cm per la taglia L, ovvero la Moterra Lt 2 è una e-bike compatta considerando l’escursione delle sospensioni.
– Assetto in sella: 9,5
Sono alto 180 con un’altezza di sella di 74 cm che sulla Moterra sono diventati 74,5 cm per via delle pedivelle da 170 mm in luogo di quelle da 175 a cui sono abituato. La posizione in sella ispira confidenza grazie al manubrio da 78 cm di larghezza con un rise di 15 mm e all’attacco da 45 mm di lunghezza.

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I 150 mm di escursione del reggisella Ks Lev Integra sono molto utili in discesa, ma impongono un’altezza di sella minima di 73,3 cm, un dato da considerare prima di scegliere la taglia L della Moterra Lt 2.

Voto finale (da 1 a 10): 8,87

2 – COMPORTAMENTO IN SALITA
– Tuning scelto per l’ammortizzatore: 8
Il RockShox Monarch Rt DebonAir permette due posizioni per la compressione, Open e Pedal. Quest’ultima non è un lock-out, ma permette alla Moterra di guadagnare qualcosa in termini di efficienza di pedalata. Nel complesso, comunque, la sospensione non disperde in maniera troppo vistosa le energie della pedalata.

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– Efficienza sospensione posteriore nell’andatura regolare: 8
Il motore elettrico aiuta nell’avere una pedalata più rotonda e di questo se ne avvantaggia la sospensione, ma l’aiuto maggiore (anche se in assoluto non è molto elevato) arriva dalla posizione Pedal dell’ammortizzatore RockShox.
– Efficienza sospensione posteriore nell’andatura fuorisella: 7
Qui i 160 mm di corsa della sospensione si sentono in modo evidente: anche con l’ammortizzatore nella posizione Pedal, alzandosi sui pedali si disperdono energie. Potrebbe aiutare un ammortizzatore con un freno idraulico in compressione più evidente.

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– Efficienza sospensione posteriore in salita offroad: 9,5
La sospensione lavora in modo efficace, aiutata anche dalla grande sensibilità dell’unità RockShox Monarch Rt. La trazione che si ottiene è notevole, con la complicità di una gomma posteriore come la Schwalbe Hans Dampf SuperGravity da 2,35” (foto in basso).

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– Erogazione potenza in salita: 9
L’erogazione è quella di un motore Bosch, quindi piuttosto immediata nel reagire alle richieste del biker e più o meno brusca a seconda del livello di assistenza impostato.
– Commenti sui componenti montati sulla bici: 7,5
Parlando di salita, un pacco pignoni 11-46 in luogo di quello 11-42 di serie aiuterebbe molto quando si pedala su pendenze molto accentuate. Non sempre, infatti, è possibile o conveniente ricorrere a un livello di assistenza superiore e questo impone un maggiore sforzo per le gambe. Si parla comunque di tratti in salita che con una Mtb tradizionale sarebbero proibitivi.

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Il display Bosch Purion non manca mai di farsi apprezzare per la sua compattezza. Mancano un po’ di informazioni (come l’ora e la velocità media), ma nel complesso è molto piacevole da vedere sul manubrio di una e-bike.

L’altezza di 35,7 cm del movimento centrale anche in salita vengono in aiuto, specie se si tratta di affrontare gradoni o ostacoli più importanti. E se si esagera, la protezione sotto al motore in lega leggera è davvero solida e utile.

Voto finale (da 1 a 10): 8,10


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3 – COMPORTAMENTO IN DISCESA
– Tuning scelto per l’ammortizzatore: 9,5
La sensibilità iniziale dell’ammortizzatore permette alla Cannondale Moterra Lt 2 di assorbire impatti di piccole dimensioni con disinvoltura e man mano che aumenta l’intensità delle sollecitazioni la risposta della sospensione diventa sempre più frenata.
– Curva di compressione della sospensione (linearità e progressività): 9
Il comportamento della sospensione è caratterizzato da un buon mix di linearità e progressività: la parte finale della corsa ovviamente è quella in cui emerge il carattere progressivo della sospensione, permettendo di sfruttare bene i 160 mm di corsa a disposizione.

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– Impatti di piccola entità: 10
Buona la risposta, grazie anche alla taratura super soft dell’ammortizzatore nella parte iniziale di corsa.
– Impatti di grande entità: 9,5
Il Monarch Rt DebonAir fa quello che può. Non è un ammortizzatore per utilizzi enduro e questo nelle discese più tirate si fa sentire, mostrando presto dei limiti avvertibili con reazioni più brusche da parte della sospensione posteriore.
Se avete un’inclinazione più endureggiante un ammortizzatore 216×63 mm con piggy back è più consigliabile.

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– Rigidità torsionale del carro: 10

Di alto livello per una e-bike: la Moterra Lt 2 è fra le e-bike che possono vantare reazioni molto rapide del posteriore, facendo segnare dei record piuttosto evidenti nella categoria e-bike. Questo risultato è ottenuto grazie al carro da 44,3 cm e alla battuta posteriore da 157×12 mm, cioè una misura ben superiore a quella già maggiorata dello standard Boost.

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– Agilità della bici: 10
Il peso anche qui si sente ed è inevitabile, ma trattandosi di una e-bike la Cannondale Moterra Lt 2 dà sensazioni molto positive nella guida. Il posizionamento molto in basso di motore e batteria permette a chi guida di cambiare direzione con molta facilità.
Contribuisce a questo risultato l’estrema rigidità torsionale del tubo obliquo, denominato Torsion Box, che, oltre a caratterizzare fortemente l’estetica della bici, concorre a rendere la Moterra molto solida e reattiva nella guida offroad.

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Le saldature sul Torsion Box sono ben evidenti poiché la sua struttura è costituita da più parti in lega leggera.

– Efficienza sospensione posteriore in frenata: 7,5
La sospensione posteriore, di fatto, è un monopivot e come tale si comporta in frenata, mostrando una certa tendenza della sospensione all’inibizione durante la frenata.
– Commenti sui componenti montati sulla bici: 9
Ci sono una serie di componenti che rendono la Cannondale Moterra Lt 2 molto efficace in discesa, ovvero la forcella RockShox Yari Rc da 160 mm, le gomme Schwalbe Magic Mary e Hans Dampf (entrambe in versione da 2,35” SuperGravity), il manubrio Cannondale C2 in lega da 78 cm di larghezza, l’attacco manubrio Gravity da 45 mm di lunghezza, il reggisella Lev Integra da 150 mm e i freni Shimano Slx con dischi da 203-180 mm.

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Tirata fuori dalla scatola la Moterra Lt 2 è pronta per usi anche molto impegnativi.
Da segnalare anche la silenziosità della catena in discesa, grazie al rivestimento in gomma (molto ben realizzato fra l’altro) che interessa tutto il fodero basso di destra e anche il pivot della sospensione. Cannondale ha dotato la Moterra Lt 2 di un piccolo e molto utile guidacatena.

Voto finale (da 1 a 10): 9,31

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4 – COMPORTAMENTO SUL PEDALATO
– Tuning scelto per l’ammortizzatore: 9,5
Superata la parte iniziale della corsa, la sospensione posteriore risulta piuttosto ben tarata per i tratti pedalati. I 160 mm di corsa non impediscono alla Moterra di essere utilizzata come una trail bike quando serve di pedalare.
– Efficienza sospensione posteriore nei rilanci: 8,5
Molto valida, grazie al buon supporto a metà corsa dell’ammortizzatore.

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– Erogazione della potenza nei rilanci: 9
Dipende, ovviamente, dalla modalità di assistenza selezionata: la Eco è più sobria, ma comunque avvertibile, mentre per un uso che tenga anche conto della durata della batteria, la modalità Tour è una delle più indicate. In Sport e Turbo la risposta diventa molto immediata e forte ed è facile avvertire i 75 Nm di coppia del motore Bosch.
– Agilità della bici: 10
Vale quanto detto per la discesa: l’agilità di questa e-bike è da riferimento.
– Commenti sui componenti montati sulla bici: 9
La sella Fabric Scoop Elite ha confermato le sue qualità di comfort, anche durante uscite più lunghe.

Voto finale (da 1 a 10): 9,20

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5 – DETTAGLI TECNICI TELAIO
– Regolazioni consentite sulla geometria: 6
Non sono previste e tutto sommato durante l’uso non se ne è sentita la mancanza. Certo è che su bici con una certa vocazione discesistica potrebbe essere utile modificare la geometria, alla stregua di quanto abbiamo visto sulla Trek Powerfly 9 Lt Plus, alla quale avevamo assegnato un 10 per questa voce.

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– Spazio fra gomma posteriore e carro (in caso di fango): 8,5
Lo spazio c’è, non è abbondante, ma sufficiente a permettere alla ruota posteriore di funzionare in modo corretto in caso di fango. Va detto anche che la gomma Hans Dampf, pur da 2,35”, è piuttosto larga.

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– Cura del passaggio cavi: 10
In sostanza non c’è un cavo a vista lungo tutta la superficie del telaio, a parte quello del freno a disco posteriore, che rimane scoperto per un breve tratto. Inoltre, la parte terminale del cavo del cambio è protetta da un rivestimento più robusto.
Davvero un bel risultato.

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– Attacco portaborraccia: 10
C’è ed è posizionato dove ci si aspetterebbe che fosse (foto sopra). La Cannondale Moterra e la Specialized Turbo sono le uniche e-bike, al momento, a consentire questa possibilità.
Anche la gamma Moustache lo prevede, ma posizionato nella parte inferiore del tubo superiore.
– Attacco guidacatena: 10
Non c’è l’attacco Iscg05, ma Cannondale ne ha comunque previsto uno, molto utile e ben fatto.

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– Protezioni sul telaio e sul carro: 9,5
Quella applicata sul fodero basso destro è esemplare e molto originale è anche quella prevista sulla parte inferiore del tubo obliquo, pardon, del Torsion Box: si chiama Bat Strap ed è costituita da uno strato di gomma molto spesso (circa 6 mm) che protegge la batteria Bosch da 500 Wh contro gli impatti.

Da segnalare, inoltre, che sulle parti esposte della batteria sono applicate delle pellicole protettive con una cura notevole. Questa assicura una protezione extra alla batteria e una silenziosità totale nella guida.

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Per rimuovere la batteria è necessario rimuovere il Bat Strap e aprire la serratura Bosch ed è un’operazione rapida.
– Posizionamento dell’ammortizzatore: 9
La posizione è ottimale (sotto al tubo superiore) e lo si raggiunge facilmente anche durante la marcia.
– Posizionamento del motore: 8
Cannondale ha scelto di alloggiare il motore Bosch in una posizione insolita, ossia molto ruotato verso l’alto, in modo da accorciare al massimo il carro, ma riducendo un po’ la luce a terra della bici. A tale scopo però torna molto utile la piastra in alluminio posizionata sotto al motore. Che non abbiamo mancato di chiamare all’appello in qualche occasione…

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Sulla ruota posteriore ci sono ben 160 mm di corsa.

– Durata batteria e tempi di ricarica: 9
L’assenza delle gomme Plus permette alla Moterra Lt 2 un’autonomia leggermente maggiore rispetto, ad esempio, alla Trek Powerfly 9 Lt Plus che adotta la stessa dotazione Bosch.

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Sul lato sinistro del Torsion Box è prevista feritoia per accedere…
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…a uno “sportellino” di gomma che cela lo spinotto per la ricarica della batteria.

Superare i 1800 metri di dislivello in Eco (per un biker di 85 Kg) con una sola ricarica della batteria Powerpack 500 Wh non è un problema.
I tempi di ricarica sono quelli previsti da Bosch: 4,5 ore per una ricarica completa.
– Peso telaio e bici: 6
La bici intera pesa 23,73 Kg, in taglia L e con camere d’aria, cioè un valore molto maggiore a quello delle concorrenti finora testate che, pur con gomme 650b Plus, arrivano a 22,34 Kg la Trek Powerfly 9 Lt Plus e a 22,43 Kg la Specialized Turbo Levo Fsr Comp 6Fattie.
L’aggravio di peso è da imputare al telaio, le cui notevoli rigidità torsionale e agilità vengono controbilanciate da un peso complessivo superiore a quello delle rivali.
Va detto che nella guida il valore ponderale della bici non si fa sentire così tanto e, in generale, la Moterra è più agile di altre e-bike più leggere.

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Ecco un altro dettaglio significativo per la rigidità torsionale del carro: il leveraggio della sospensione è realizzato in composito per massimizzare leggerezza e rigidità.

– Prezzo telaio e/o bici: 9
5249€ (aggiornato al 1 marzo 2017), considerate le prestazioni, il montaggio e la garanzia a vita sul telaio, è una cifra allineata al prezzo delle rivali dirette.
Il rapporto qualità/prezzo, quindi, è interessante, così come lo è, in generale, quello delle più moderne e-bike.
– Garanzia: 10
A vita sul telaio, previa registrazione sul portale Cannondale.

Voto finale (da 1 a 10): 8,75

VOTO COMPLESSIVO (da 1 a 10): 8,86


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In conclusione…
Nell’ambito delle e-bike di ultima generazione la Moterra è un esempio di coraggio stilistico e funzionale, tipico delle migliori Cannondale.
Non conquista a prima vista perché la linea è molto distante da quella a cui siamo abituati, ma convince quando la si guida.
E in quel momento si comincia ad apprezzare anche l’estetica, dandole un valore funzionale.
Cioè il Torsion Box è così vistoso e massiccio, ma il motivo è ben evidente nella guida.
Le e-bike continueranno a stupire e la Moterra ha tracciato una strada tutta sua.

Qui tutti i test realizzati dalla redazione di eBikeCult.it

Tutte le foto di questo articolo sono di Luigi Sestili

Per informazioni Cannondale.com



Simone Lanciotti

Salve, mi chiamo Simone Lanciotti... e sono un appassionato di mountain bike come voi. Qualche anno fa, beh, ormai 5 anni fa, ho provato la prima e-Mtb e si è aperto un mondo. Sono convinto che siano un'alternativa alle Mtb che potenzialmente riguarda tutti i biker. Il mio lavoro (e quello dello staff di eBikeCult che dirigo) è raccontarvi la loro evoluzione, come usarle al meglio e come vanno sui sentieri. Di seguito potete trovare tutti gli articoli firmati dal sottoscritto. Simone Lanciotti