Ieri, a Mont Sainte Anne, si è svolto il primo campionato del mondo Xc e-Mtb, una specialità nuova per la quale la maggior parte dei team nazionali ha schierato il migliore degli equipaggi possibili.
Per l’Italia gareggiavano Marco Aurelio Fontana (6º) e Andrea Garibbo (15º) che non sono riusciti ad arginare il sudafricano Alan Hatherly, primo campione del mondo Xc e-Mtb e classe 1996.
In campo femminile (senza alcuna rappresentanza per l’Italia), la vittoria è andata alla svizzera Nathalie Schneitter, ex professionista del mondo Xc di qualche anno fa.


Al di là delle classifiche di cui fra poco vi parleremo, è più interessante analizzare la parte tecnica di questa competizione, ovvero il tracciato e i mezzi che hanno usato i partecipanti.
A livello tecnico, l’Uci ha realizzato un tracciato di 7,3 km da ripetere 4 volte, sia per gli uomini, sia per le donne, e lo ha reso impegnativo soprattutto per la guida e nei tratti in salita.


L’obiettivo era, infatti, creare un anello che permettesse ai concorrenti di emergere in virtù delle loro capacità tecnico-atletiche e non per la presenza di un motore elettrico.
L’assistenza elettrica, da quanto si è potuto capire dalle intenzioni dell’Uci, permette ai concorrenti di affrontare passaggi molto vicini a quelli del bike trail (basti guardare la foto sopra) e che difficilmente sarebbe possibile affrontare con una Mtb.

Quale e-Mtb usare?
Le scelte sono state abbastanza simili fra tutti i concorrenti di punta.
Doppia sospensione, gomme da 2,6” di sezione con diametri di 27,5” oppure 29” a seconda dei modelli di bici ed escursioni non superiori a 150 mm.
La maneggevolezza, insomma, doveva essere tenuta in attenta considerazione, dato che, comunque, si trattava di un tracciato cross country.
Al momento non esistono ancora delle vere e proprie e-Mtb da Xc anche perché non esiste ancora questa specialità e non esiste, almeno per ora, un segmento di pubblico a cui questi mezzi potrebbero interessare.
A tale riguardo vi invito a leggere le considerazioni nella parte finale dell’articolo.

Regole e risultati del 1º mondiale Xc e-Mtb
L’Uci ha predisposto due sole categorie, Uomini e Donne, senza distinzioni di età.
L’età minima per gareggiare è di 19 anni e i concorrenti devono essere selezionati ed iscritti alla gara dai rispettivi team nazionali.
Durante la gara è concessa l’assistenza tecnica nelle apposite aree, ma non è possibile in alcun modo cambiare batteria.
Ogni e-Mtb viene ispezionata secondo l’articolo 4.8.001, ovvero viene verificato che l’assistenza elettrica è attiva solo se si pedala e solo fino alla soglia dei 25 Km/h, mentre la modalità walk assistance deve essere possibile entro il limite dei 6 Km/h.
Per quanto riguarda il motore questo deve avere una potenza massima di 250 W.
E adesso le classifiche, a cominciare da quella maschile, nella quale mostriamo, oltre alla posizione in classifica, anche il numero di pettorale e l’anno di nascita.
E proprio guardando quest’ultimo dato, emerge un primo fatto interessante: il vincitore, Hatherly, ha 23 anni, mentre il terzo classificato, Julien Absalon, ne ha 39.
Se guardiamo la classifica, l’età dei concorrenti è piuttosto eterogenea, con un’età media, fra i primi 20, di 31 anni, ovvero piuttosto bassa se si considera l’età media degli utenti e-Mtb, sopra i 40.
1º 2 HATHERLY Alan, RSA, 1996 in 1:04:53
2º 19 GILLOUX Jerome, FRA, 1994 +1:10
3º 16 ABSALON Julien, FRA, 1980 +1:29
4º 42 MULLINS Charlie, USA, 1986 +1:41
5º 4 KULHAVY Jaroslav, CZ, 1985 +2:09
6º 12 FONTANA Marco Aurelio ITA, 1984 +2:23
7º 13 MARTINEZ Miguel FRA, 1976 +2:31
8º 10 van den BOOGERT Kjell NL, 1995 +3:01
9º 32 LONGPRE Felix, CAN, 1998 +3:20
10º 7 SAUSER Christoph, SUI, 1976, +3:21
11º 9 VIALLE Alexandre, CAN, 1994, +3:29
12º 20 IENZER Emeric, FRA, 1999, +3:37
13º 6 FERGUSON Grant, GBR, 1993, +4:16
14º 14 GALLAGHER Kenta, GBR, 1992, +4:38
15º 28 GARIBBO Andrea, ITA, 1989, +5:06
16º 5 STANDISH Ryan, USA, 1993, +5:07
17º 33 PESCE Thomas, CAN, 1993, +6:23
18º 48 RAMOS GAMEZ, Milton, HON, 1979, +6:40
19º 29 BELANGER BARRETTE, Mathieu CAN, 1989, +6:57
20º 26 ZIEGLER Andreas, SUI, 1986, +7:28

La classifica Uomini completa può essere visionata qui
Di seguito quella femminile:
1ª 3 SCHNEITTER Nathalie, SUI, 1986 in 1:11:38
2ª 2 ROCHETTE Maghalie, CAN, 1993, +0:05
3ª 9 BEERTEN Anneke, NL, 1982, +3:31
4ª 5 SAPIN Nadine, FRA, 1977, +4:33
5ª 4 MANI Caroline, FRA, 1987, +8:18
6ª 6 WUNDERLIN Alba, SUI, 1984, +17:10
7ª 7 ROMKEY Courtnay, CAN, 1977, -2LAP
8ª 8 ANDERSON Kate, NZ, 1966, -2LAP

Un mondiale per una specialità che ancora non esiste
La cosa che più stupisce del primo campionato del mondo Xc e-Mtb è che di fatto questa disciplina ancora non esiste, né a livello nazionale, né tanto meno a livello mondiale.
Ma perché allora la UCI ha deciso comunque di istituire questo mondiale?
Perché è stata così frettolosa?
Le ragioni sono molteplici.
La prima è che in questo mondo ha sancito l’appartenenza al settore ciclistico del campionato del mondo e-Mtb, evitando che la FMI, ossia la federazione motociclistica, lo inglobasse nella propria egida, decidendone regole, modalità e, alla fine, anche le caratteristiche dei mezzi da usare ed eventualmente il futuro sviluppo delle e-Mtb.
L’UCI, seppur frettolosamente, ha fatto sì che la e-Mtb appartenesse al mondo della bici, dalla quale, in fin dei conti, deriva e alla quale si ispira.
Ci saranno evoluzioni nella specialità e-Mtb agonistica?
Pensiamo proprio di sì e lo conferma il fatto che l’UCI, proprio negli ultimi tempi, abbia dato segnali di apertura verso la Mtb, inglobando, ad esempio, l’enduro sotto la sua egida.
La cosa che lascia ben sperare è che l’UCI, per allestire il primo campionato del mondo Xc e-Mtb, abbia chiesto consulenze e consigli a persone e atleti più esperti, ovvero, fra i tanti, Julien Absalon (che ha suggerito di allestire a Mont Sainte Anne un tracciato simile a quello che lo scorso anno ha decretato il primo campione nazionale francese) e Franco Monchiero, il fautore delle competizioni in e-Mtb in Italia.
Questo lascia ben sperare sull’evoluzione della specialità Xc e-Mtb in futuro.
Proprio a Julien Absalon, qualche tempo fa, avevamo fatto un’intervista proprio sul primo mondiale e-Mtb.
Premete play:


Ha senso un mondiale elettrico?
Questa è la domanda che soprattutto i detrattori della e-Mtb si pongono.
La risposta è sì, ha senso, nel momento in cui il tracciato e il mezzo stesso fanno emergere le doti tecnico-atletiche di chi sta in sella.
Che sono chiamate in causa in maniera per nulla soft.
Ed è ciò che è accaduto a Mont Sainte Anne proprio ieri.
Il “mondiale elettrico”, quindi, si prepara a diventare una nuova specialità con un forte carattere tecnico-atletico-spettacolare e che, a nostro avviso, diventerà sempre più evidente nel corso delle prossime stagioni.

Ma la e-Mtb nasce per fare altro…
E’ vero anche questo.
Chi acquista una e-Mtb, oggi, lo fa per divertirsi, per rimettersi in forma, per migliorare la tecnica di guida, per riuscire a fare giri che gli sarebbe preclusi per il suo stato di allenamento e per svariati altri motivi che, al momento, non contemplano l’agonismo.
O, almeno, non lo contemplano per la stragrande maggioranza degli e-biker.
Se da una parte è vero che l’agonismo è un forte traino per lo sviluppo tecnico, l’appeal e la notorietà dei prodotti, è anche vero che, ad oggi, non è ancora riuscito a dilagare in campo e-Mtb.

Le gare ci sono, anche in Italia, ma in percentuale richiamano una piccola parte dei possessori di e-Mtb.
Serve tempo, serve di capire quali percorsi e quali modalità di gara convenga promuovere, serve promozione, serve di fare cultura e spiegare cosa sono le gare di e-Mtb e serve anche di variare la proposta di gare (non solo enduro, magari), per arrivare, speriamo presto, a comprendere e ad accettare un campionato del mondo di e-Mtb.
Sia esso Xc, trail, enduro…
Quindi, è vero, la e-Mtb è soprattutto appagante per fare tutto tranne che l’agonismo, ma le maglie iridate di Hatherly e Schneitter meritano comunque rispetto non tanto per ciò che rappresentano ora, quanto per ciò che un giorno rappresenteranno.
Con buona pace dei puristi, ai quali l’UCI, la bike industry così come noi di MtbCult ed eBikeCult continueremo a dare il dovuto risalto.
Fateci sapere cosa ne pensate a riguardo nei commenti in basso