La prima volta del Provalo con Noi è stata davvero divertente e proficua e nonostante il fango, la pioggia e condizioni meteo, insomma, poco invitanti, i 5 lettori hanno avuto modo di mettere alla prova 5 e-bike equipaggiate con lo Sram Ex1, il protagonista di questo primo Provalo con Noi.
E iniziamo proprio da qui, ossia dai report che alcuni di loro hanno voluto scriverci sulla bici che è stata fornita loro.

cube stereo hybrid 160
Il primo a scrivere è Luca Bortolotti, biker esperto, grande pedalatore delle montagne del Trentino, trail builder con una buona guida in discesa.
A lui abbiamo dato una Cube Stereo Hybrid 160 (qui i dettagli tecnici ufficiali) equipaggiata con sospensioni Rock Shox (Lyrik Rct3 da 170 mm davanti e Monarch Plus Rt3) e ovviamente con la trasmissione Sram Ex1 (qui i dettagli tecnici).

cube stereo hybrid 160
Luca Bortolotti, uno dei 5 lettori invitati alla prima edizione del Provalo con Noi
cube stereo hybrid 160
Si comincia con la spiegazione del gruppo Sram Ex1…
cube stereo hybrid 160
…e poi è la volta di una breve spiegazione della tecnologia Bosch da parte di Francesco Marzari (a destra). Proprio come sarebbe accaduto a noi di eBikeCult-MtbCult durante una delle tante presentazioni prodotto a cui partecipiamo durante l’anno…

Gli abbiamo chiesto di compilare una scheda di valutazione (di tipo semplificato rispetto a quella che leggete nei nostri test) in modo da indirizzarlo correttamente sulle caratteristiche della bici e dei componenti di cui tenere conto nel test.
Ecco cosa ne è venuto fuori.
SL

cube stereo hybrid 160


pub

ASSETTO IN SELLA
L’approccio alla Stereo è stato davvero immediato, il triangolo principale ha un disegno molto tradizionale senza fronzoli, impressiona la semiculla per l’alloggiamento della batteria che insieme alle abbondanti dimensioni dei foderi infondono un’idea di grande robustezza.
Che poi si rivela essere tale dando al telaio innanzitutto un aspetto sinuoso ed armonico ma soprattutto un’ottima rigidità torsionale e una grande precisione nella guida, nonostante peso e sollecitazioni siano ovviamente aumentati rispetto al modello senza propulsore.
Per quanto riguarda il setup, reach e stack sono molto simili alla bike che uso regolarmente, quindi mi è bastato regolare l’ergonomia dei comandi e l’altezza sella per trovare una perfetta confidenza.
Anche per le sospensioni ho fatto “copia e incolla” della taratura che uso regolarmente, salvo (ovviamente) aumentare le pressioni di gonfiaggio visto che il peso totale del mezzo è superiore, ma frenature in compressione e ritorno sono state le stesse dato che il Sag (a patto che il tuning sia appropriato alle caratteristiche del mezzo) è lo stesso, che sia normale o ibrida.

cube stereo hybrid 160
La realizzazione in lega leggera, anziché in acciaio, del pignone da 48 denti dello Sram Ex1 ha stupito tutti i presenti. Ma c’è un motivo ben preciso che vi spiegheremo nei prossimi articoli.

COMPORTAMENTO IN SALITA
Mi era capitato di provare la stessa bike lo scorso anno a Finale Ligure e ciò che mi aveva colpito immediatamente era stata la reattività.
Carro da 46,8 cm (relativamente corto per essere una e-bike), piantone piuttosto verticale (74,3°), orizzontale virtuale (59 cm in taglia M) sufficientemente lungo per rimanere distesi e non rannicchiati (come invece succede per altri modelli).

cube stereo hybrid 160

E’ una bike con caratteristiche ottime per la salita, ma anche una schiacciasassi in discesa, non ho mai variato i tre settaggi del Monarch Plus in compressione e questo è un sintomo piuttosto chiaro che la sospensione lavora bene.
D’altronde ha un Horst link.
Probabilmente la lunghezza della biella principale può far preoccupare, ma l’ammortizzatore sostiene bene e anche alzandosi in piedi e spingendo forte (mi riferisco a tratti tecnici con radici o scalini) il carro non si siede e non disperde potenza.
Il bilanciamento tra posteriore e anteriore a mio parere era perfetto in quella configurazione. Se questa Cube Stereo Hybrid 160 fosse mia sostituirei sicuramente lo stem con uno più corto, ma il rise era giusto e non sono mai stato costretto a “sdraiarmi” sul manubrio per farla stare giù, anche sulle pendenze più elevate.

cube stereo hybrid 160

Per quanto riguarda la gommatura, all’anteriore montava un Maxxis Minion DHF 3C 2.5 (cosa chiedere di più?) e al posteriore il nuovo Maxxis Aggressor DD TR/DD da 2.3 si è rivelato molto resistente e con un’ottima scorrevolezza in tutte le situazioni, anche se ho dovuto tenere una pressione piuttosto alta per evitare problemi dato i 58 mm di diametro, forse un po’ pochi per una bici di questo tipo, ma, ,ahimè è l’unica misura disponibile in tutte le versioni.

SUPPORTO ALLA PEDALATA
Il motore Bosch Performance Line Cx credo sia ormai uno dei più collaudati e diffusi, direi che si interfaccia bene col mezzo.
Montava il display Intuvia che permette di visualizzare i 4 livelli di assistenza e di leggere i dati principali di percorrenza, ma a differenza del Nyon (quello più raffinato di casa Bosch, ndr) non ti permette di agire sulla curva di assistenza del propulsore nelle varie modalità.

cube stereo hybrid 160

Questo a mio parere è un limite, che nello specifico della situazione in cui ci siamo trovati (parlo del test principale, ossia quello del gruppo Sram EX1) può creare qualche lacuna nell’interazione tra spinta del motore e spaziatura dei rapporti.
Un appunto al comando mi sento di farlo: nonostante abbia funzionato bene nelle avverse condizioni meteorologiche in cui abbiamo pedalato, sia su questa che su altre bici ho trovato sempre grandi difficoltà nell’interfacciarlo con gli altri comandi, specialmente con quello del reggisella telescopico RockShox Reverb.

cube stereo hybrid 160


pub

COMMENTO SUI COMPONENTI MONTATI SULLA BICI
Globalmente la Cube Stereo Hybrid 160 era montata con una scelta dei migliori componenti che Sram può offrire, ma anche per quanto riguarda RockShox di cui avevo a disposizione la forcella Lyrik Rct3, ammortizzatore Monarch Plus Rt3, freni Sram Guide RS (con dischi da 200 mm), gruppo Sram EX1, ruote Sram Rail 40, RockShox Reverb Stealth, quindi direi che è difficile avere da ridire….

cube stereo hybrid 160
Per quanto riguarda la trasmissione Sram EX1, come anticipato precedentemente, la scelta della rapportatura ha una sua logica, è chiaro, ma probabilmente il lavoro principale che si dovrebbe fare è quello di fine tuning dell’erogazione del propulsore in funzione della spaziatura della cassetta.
Il gruppo è un grande incassatore, bisogna ammetterlo, l’indicizzazione dei pignoni è completamente diversa da quella tradizionale, la fresatura dell’alloggiamento delle maglie non è solo accennata ma è totale (mi riferisco alle rampe che facilitano la salita e la discesa), quindi il trasporto della catena da un pignone all’altro può avvenire anche “prepotentemente” e durante la spinta sui pedali.

cube stereo hybrid 160

Da qui si capisce il concept dello Sram EX1 che interviene su un argomento importante per le bici a pedalata assistita, ossia il fatto che la forza applicata alla catena è esponenzialmente più alta della pedalata tradizionale e che l’erogazione del motore avviene anche se si allenta la pressione sui pedali, data la latenza nella risposta del sistema, almeno nell’esperienza con Bosch, quindi l’ingaggio delle maglie sui denti dei pignoni non può avvenire in modo casuale ma deve avvenire in maniera controllata.
Per questi aspetti promuovo a pieni voti il nuovo gruppo.

cube stereo hybrid 160
Luca Bortolotti si confronta con Frank Ripper di Sram Europe

COMPRERESTI UNA E-BIKE?
Mi trascinerò addosso l’intero movimento “no e-bikes”, però rispondo sinceramente sì.
Pedalo le Mtb tradizionali da più di 25 anni e ho potuto vedere e provare un po’ tutte le evoluzioni di questo magico mondo, ricordo come quando vedevamo i tedeschi venire sul Garda con le prime full e ridevamo dicendo che non avremmo mai (e sottolineo mai) nemmeno preso in considerazione l’idea di avere delle bici così, mentre adesso…

cube stereo hybrid 160

Probabilmente non sarebbe l’unica bici, non potrei mai abbandonare lo stile classico, fa parte di un concetto di vita con cui sono cresciuto, magari per le generazioni future sarà diverso, però con le ibride la salita assume dei connotati interessanti e goduriosi, si aprono nuove dimensioni dell’intendere, ad esempio, il giro classico sopra casa, si ottimizzano i tempi e si creano degli spazi in più durante le giornate (abbiamo pur sempre 24 ore al giorno) e dimenticatevi dell’idea che non si fa fatica!

cube stereo hybrid 160

Forse la pedalata assistita potrà creare dei problemi sia sulla circolazione sui sentieri che sulle strade forestali e/o potrebbero capitare con più frequenza le situazioni in cui ci si ritrova faccia a faccia con una bici o un escursionista a piedi che salgono, ma per raggiungere (e ridiscendere poi da) alcune mete di montagna rimane pur sempre un deterrente che si chiama tecnica di guida, che non si acquisisce da tutti soltanto salendo in sella a una e-bike, né tantomeno si compra on-line, ma si assimila in anni di esperienza in sella.

cube stereo hybrid 160

Sicuramente, se le previsioni di mercato saranno confermate ci sarà la necessità di una nuova forma di regolamentazione del transito (mi riferisco principalmente agli ambienti montani), anche la realizzazione di percorsi dedicati probabilmente sarà un argomento da affrontare (ci sono i bike park “gravity”, perché non estenderli ad una fruizione “anti-gravity”?) ma sarà tutto complementare alla stessa evoluzione.
Per concludere, la vita è breve ed è un peccato non pensare di godere di ciò che la tecnologia ci offre, soprattutto se ad essa accostiamo il buonsenso ?


pub

I report del Provalo con Noi, ovviamente, non finiscono qui.
Sui sentieri di Massa Marittima abbiamo raccolto tanti feedback interessanti.
Restate connessi e, se non lo avete già fatto, date uno sguardo al nostro hashtag su Facebook…
A presto!

Tutte le foto di questo articolo sono Luigi Sestili e Luca Carmosino – LuigiSestili.com

Redazione eBikeCult

Ecco tutti gli articoli realizzati dallo staff di eBikeCult. Resoconti, video, comunicati ufficiali e tutto ciò che può attirare la vostra attenzione. La redazione di eBikeCult.it