Al Provalo con Noi di Massa Vecchia abbiamo invitato 5 lettori le cui capacità di guida erano su livelli abbastanza omogenei fra loro.
E questo ci ha permesso di restare sempre compatti durante i due giorni in sella.
Il sottoscritto e Stefano Chiri si sono confrontati durante lo scorso weekend per assegnare a ognuno un certo livello, ma non per stilare una classifica o una graduatoria di bravura, ma per capire chi fosse sopra o sotto la media in termini di abilità di guida.

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Provo a dare la definizione “spannometrica” di biker escursionista medio:
– una o due uscite a settimana;
– affronta la quasi totalità delle situazioni che un sentiero gli propone in discesa, anche se a velocità ridotta;
– possiede una sola Mtb a doppia sospensione con 120-150 mm di corsa;
– ha una certa predisposizione per l’agonismo (marathon o enduro);
– è capace di fare da sé un buon setup della bici;
– è interessato alle novità tecniche.
Ripeto: è una definizione fatta a spanne, ma che può dare un’idea abbastanza realistica di chi sia un “biker escursionista medio”, cioè la stragrande maggioranza degli utenti di Mtb in Italia.

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E il fenomeno e-bike sta generando forti scissioni proprio in chi si riconosce in questa definizione.
Senza entrare di nuovo nel merito (ne hanno parlato Mario e Paolo, ricordate?), questa volta ci spingiamo un po’ oltre, cioè sentiamo cosa pensa un biker esperto (cioè un agonista, allenato e ben sopra la media) di una e-bike a doppia sospensione di ultima generazione.
Stefano Chiri, durante il Provalo con Noi di Massa Vecchia, ha utilizzato una Giant Full-E Plus Sx e a lui ho chiesto, prima ancora di come va questa bici (lo leggerete a breve, comunque), cosa ne pensa delle nuove e-bike.
Ovvero e-bike e biker esperti possono andare d’accordo?
SL

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E-bike: siamo agli albori, ma…
E’ passato un anno da quando ho testato per la prima volta una e-bike (una Scott E-Genius 710 Plus) e le sensazioni dopo un anno sono migliorate tanto.
Me ne sono accorto utilizzando la Giant Full-E+ 0 SX.
In questo articolo vorrei dare una dimensione a quello che può essere l’utilizzo di una e-bike per persone mediamente più esperte e allenate.

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Nella guida in salita
Sappiamo che un sostegno da parte del motore a una pedalata già rotonda ed efficiente può essere solo che un piacere, permette di tenere sotto controllo i battiti o, alzando le pulsazioni, andare più veloci.
Inoltre spingendo forte in salita su tratti scorrevoli diventa anche divertente, a patto di tenere sott’occhio l’autonomia della batteria.
La parte che meno mi piace, invece, è quando la salita presenta gradini e tratti particolarmente tecnici, nei quali la sensibilità di pedalata e il classico “colpo di reni” che ci permettono di superare l’ostacolo risultano più difficoltosi.
Su una e-bike il peso “extra” incide molto sullo sforzo di braccia e gambe, elemento che ci obbliga a chiedere maggiore assistenza al motore se il fondo e l’aderenza lo permettono, altrimenti impegna davvero tanto perché si deve procedere con un livello di assistenza più basso.
L’erogazione della potenza, purtroppo, ha ancora un piccolo ritardo nei confronti della pressione che applichiamo sui pedali, senza dimenticare che l’erogazione della potenza non è in grado di percepire (almeno per ora) perdite di aderenza.

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Nella guida in discesa
Negli ultimi anni le geometrie si sono affinate e nella guida si sente tanto.
Il piacere di guida è aumentato ma il peso è ancora il fattore che condiziona di più.
L’inserimento in curva, la reattività delle sospensioni, l’agilità e la possibilità di “inventare all’ultimo momento” sono ancora molto limitate, almeno per chi, come me, cerca sempre la massima velocità, fluidità ed efficacia.
La sicurezza che trasmette, grazie alla posizione bassa del motore elettico, è evidente, ma dà poco spazio al divertimento e alla velocità per un rider esperto.

Come utilizzarla?
Come utilizzare una e-bike per me è uno dei più grandi quesiti.
Ho notato che quando si spinge al massimo capita spesso di pedalare sopra le 90 rpm o su tratti non troppo ripidi di superare i 25 km/h.
A questi ritmi il peso della e-bike diventa un limite perché non c’è più assistenza dal motore ed è qui che si rimpiange la “muscolare” che invece non pone limiti.
Tuttavia se le vostre intenzioni sono quelle di fare uno sforzo cardiaco fra il 60% e l’85% della vostra FCM (frequenza cardiaca massima) e restare con gli amici durante l’uscita l’e-bike è la migliore soluzione possibile.

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Perché utilizzarla?
Dopo il Provalo con Noi di Massa Vecchia posso dire che prolunga la vita del biker.
Qualunque sia la vostra condizione fisica vi permette di fare giri appaganti.
Se siete più allenati di fare giri epici.
Se avete poco tempo per allenarvi vi permette di completare un giro che vi porti lontano dalla quotidianità.
In generale, di pensare di più al divertimento con gli amici, a patto di aver capito quali sono i limiti di autonomia della batteria.

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In conclusione…
In futuro probabilmente le e-bike arriveranno ad avere il peso di una Mtb “muscolare”.
Le discussioni diventeranno più di ordine morale-filosofico quando avremo le stesse sensazioni delle “muscolari” sui pedali, lo stesso impegno e piacere nella guida.
Da puristi della pedalata guardiamo con attenzione l’evoluzione del fenomeno e-bike, ma allo stesso tempo abbiamo paura di veder scomparire la fatica e il piacere di guida, per tutto quello che rappresentano per noi.
Probabilmente, noi “haters” (sì, mi metto nella schiera di chi, oggi, non le ama troppo), come accade all’inizio di ogni rivoluzione, non riusciamo ancora a capire come sarà il futuro.
I concetti cardine che associo alla bici per me sono efficienza, agilità, velocità, leggerezza, fatica e conquista e nelle e-bike, oggi, li ritrovo a malapena.

Uno degli obiettivi del Provalo con Noi di Massa Vecchia era anche questo: approfondire, capire meglio e spiegare che cos’è il fenomeno e-bike, a chi si rivolge e come potrebbe evolvere in futuro.
Saremmo lieti di leggere i vostri commenti in merito.

Le foto di questo articolo sono di Luigi Sestili e Luca Carmosino – LuigiSestili.com

Stefano Chiri

Ciao, mi chiamo Stefano Chiri e quello che più mi piace è stare in sella ad una due ruote, ancora di più se è una bici. Mi piace la guida, arrivare al mio limite e trovarlo in tutto quello che ho modo di provare. La bicicletta è diventata la mia vita, l'ho vista e continuo a vederla da ogni punto di vista, da meccanico, tester, maestro e "atleta", cercando di trovare sempre nuovi spunti per andare avanti, migliorarmi e per coinvolgervi nell'universo della Mtb e della bici a 360°. Stefano Chiri