ARTICOLO AGGIORNATO IL 1 DICEMBRE 2016
TORINO – L’appuntamento è alle 11:00 sulla collina di Superga, proprio dinanzi alla basilica.
Sono dentro Torino e mentre mi arrampico con l’auto verso la destinazione mi accorgo che la pendenza, qui, non è proprio amichevole, almeno all’inizio.
Già mi immagino come sarebbe affrontarla con la bici che sto per testare oggi.
Su in cima mi attendono Franco Monchiero e una Cannondale Moterra 1 che è un’altra faccenda, meno estrema, più maneggevole (almeno sulla carta) e anche più versatile (per via del travel ridotto a 130 mm) rispetto alla Moterra 1 Lt con 160 mm di corsa.

L’obiettivo di questo Short Test è capire le potenzialità di utilizzo della versione a corsa ridotta della Moterra e lo scenario della prova è il dedalo di sentieri che circonda Superga.
Ma cominciamo dalla parte estetica della bici…
A prima vista può destare perplessità
Il primo approccio, quello puramente estetico, non è dei più facili per via delle dimensioni più che generose del tubo obliquo che diventa un elemento strutturale molto importante perché ha, fra l’altro, il compito di ospitare la batteria Bosch da 500 Wh.
Il motore Performance Line Cx è posizionato in modo del tutto insolito per un Bosch, ovvero inclinato verso l’alto per ridurre la lunghezza del carro (di 45,7 cm), per distribuire in modo ottimale i pesi extra e per evitare che il motore stesso sporga troppo in avanti (dettaglio affatto trascurabile nell’offroad).

Questa serie di soluzioni, fra l’altro, ha permesso a Cannondale di montare un portaborraccia proprio laddove ci si aspetti che sia.
Insomma, nonostante la quantità elevata di saldature e l’estetica non proprio leggiadra (almeno a prima vista), la Cannondale Moterra ha a bordo quei concetti necessari per essere guidata bene.
Abbiamo aggiunto a questo articolo una serie di video nei quali Mark Weir spiega le caratteristiche tecniche di questo mezzo, con i sottotitoli in italiano.
Iniziamo dalla rigidità:

E’ una e-bike che si impegna a essere quanto più simile possibile a una trail bike “muscolare” e lo spostamento verso il basso della batteria e quella posizione ruotata verso l’alto del motore sono degli espedienti escogitati proprio per arrivare a quel risultato.
Adesso, vediamo se guidandola le cose stanno davvero così…
Una taglia M ben dimensionata
Sulla geometria della bici Cannondale ha svolto un bel lavoro.
La taglia M da me provata (non era disponibile la L) non ha creato troppe difficoltà nella guida e, anzi, ne ha migliorato la maneggevolezza, almeno nel mio caso, visto che per la mia statura (180 cm) mi trovo spesso a metà strada fra le 2 taglie.

Il manubrio da 780 mm di larghezza e da 15 mm di rise è stato scelto con oculatezza perché migliora la velocità di risposta della bici e permette anche un controllo migliore della ruota anteriore.
L’attacco manubrio è da 55 mm e solo nel caso avessi avuto una taglia L da provare l’avrei trovato troppo lungo.
Appena salito in sella mi sono sentito a mio agio.

Controllo la pressione delle gomme Schwalbe Nobby Nic da 2,8” (montate con camera d’aria), regolo il Sag delle sospensioni, metto l’altezza della sella al punto giusto (74 cm) e sono pronto per partire.
Con me, sui sentieri intorno a Superga, ci sarà una guida d’eccezione, Stefano Migliorini, anche lui in e-bike, insieme a un suo amico, Livio.
Ok, possiamo partire…

Il peso in più si sente, ma…
Se guardo la Cannondale Moterra mi sembra di vedere concretizzate alcune delle accortezze progettuali che caratterizzano le motociclette moderne: centralizzazione delle masse, baricentro basso e interasse corto.
Eppure stiamo parlando di un mezzo, la Moterra, che è più vicino a una bici che a una moto, però il discorso funziona lo stesso e anche molto bene.

Rispetto alle e-bike di prima generazione quelle del 2017 sono un bel salto in avanti e la Cannondale Moterra è fra queste.
L’aver disposto la batteria più in basso e l’aver accorciato il carro ha reso questa bici molto piacevole da guidare.
Guardate questi due video, sempre sottotitolati in italiano:
In taglia M è molto maneggevole (per essere una e-bike) e il ridotto dislivello fra sella e manubrio facilita molto la guida quando il sentiero scende parecchio e ne facilita anche i bunny hop (che richiedono comunque più abilità e decisione).
Insomma, la sensazione di avere tutto sotto controllo e la confidenza di guida ci sono entrambe.
L’ingresso in curva richiede un po’ di attenzione in più per via del peso, dell’interasse maggiore della bici (parliamo sempre di una e-bike) ed eventualmente anche per prendere confidenza con il grip delle gomme Plus, per cui la percorrenza di curva richiede maggiore decisione per via di un angolo di sterzo (67,5°) non proprio apertissimo.
A fine giro mi ha incuriosito molto l’idea di provare la Moterra 1 con una forcella da 140 mm di corsa.

Il lavoro delle sospensioni
La posizione del pivot principale molto vicina al perno del movimento centrale fa emergere un’altra virtù tecnica della Moterra e che Cannondale è riuscita a raggiungere utilizzando le specifiche dell’Asymetric Integration, ovvero la corona da 15 denti montata sul motore Bosch ha un profilo con un offset di 6 mm (cioè i denti sono spostati verso l’esterno).

La battuta del mozzo posteriore è da ben 157 mm e anche questo dettaglio gioca la sua parte, permettendo al carro di essere più compatto senza compromettere il fattore Q e migliorando l’efficienza della ruota posteriore (campanatura dei raggi più simmetrica).
L’ammortizzatore è un Fox Float Evol Factory con una tuning idraulica buono per questa bici, soprattutto in virtù della posizione più ferma della compressione che simula molto un lock-out.
Per quanto riguarda la parte pneumatica, invece, avrei gradito un po’ di progressività in più visto che raggiungere il fondocorsa mi è sembrato un po’ troppo facile, anche se la ridotta durata del test non mi permette di esprimermi in maniera più definita.
La forcella, una Fox 34 Float Fit4 Factory da 130 mm con la specifica e-Bike Optimized di Fox mi è sembrata un po’ più bilanciata, anche se tendenzialmente troppo progressiva.
Si vede che Fox ha considerato il peso extra delle e-bike e ha adeguato le tarature pneumatica (intesa come volume della camera positiva) e idraulica in modo da dare il giusto sostegno offroad.
Occorre avere un po’ di pazienza per trovare il valore corretto di pressione di esercizio, ma nel complesso la forcella mi è sembrata piuttosto a punto.
Le doti di arrampicatrice
Ecco un punto cruciale per una e-bike: la salita.
E intendo la salita offroad, dove questa tipologia di bici riesce a sorprendere chiunque.
La Cannondale Moterra 1, grazie sia alle gomme da 2,8”, sia all’assistenza del motore Bosch, riesce a salire praticamente ovunque e la salita si trasforma in una nuova sfida.
Certo, il bello è usarla su sentieri come quelli che si vedono in questo video con Mark Weir:
Comunque, il piacere di guida che può dare una e-bike in discesa è sicuramente tanto, ma il lato più interessante emerge in salita, perché con le gomme Plus e la doppia sospensione il grip si eleva all’ennesima potenza e i single track che prima erano possibili solo in discesa ora diventano interessanti anche nel verso opposto.

Solo un appunto: il funzionamento del cambio Shimano Deore Xt in abbinamento al pacco pignoni Shimano Slx 11-42 e alla corona anteriore da 15 denti ha un funzionamento buono, magari un po’ rumoroso nel down-shifting, ma il rapporto 15×42, cioè il più agile (che corrisponde circa a un 37×42 se si considera la demoltiplicazione interna al motore Bosch), mi è parso un po’ troppo lungo rispetto a quello che la Moterra potrebbe fare.

Ora, metteteci l’abitudine a utilizzare il 15×48 dello Sram Ex1 (previsto di serie sulla Trek Powerfly Lt 9 Plus), però la sensazione di rapportatura troppo lunga rimane ed è una sensazione del tutto analoga a quella sperimentata provando la Scott e-Genius 710 Plus lo scorso anno.
Questo vuol dire che sulle rampe più ripide le gambe arrivano prima a richiedere più assistenza al motore Bosch.
In conclusione…
L’efficacia di questa bici fa passare in secondo piano un’estetica non accattivante al primo sguardo.
Le qualità dinamiche ci sono e sono anche di alto livello considerando l’equipaggiamento Bosch standard.
La posizione più vicina a terra della batteria e del motore fa una grande differenza e insieme alla geometria da vera trail bike rende la Cannondale Moterra 1 una bici molto piacevole da guidare.

Limitatamente a quella che è stata la mia esperienza di guida (su sentieri piuttosto puliti e scorrevoli) la Moterra, per essere una e-bike, si fa guidare bene e merita di essere considerata in modo più approfondito onde evitare che il solo impatto estetico la possa penalizzare in modo definitivo.
Di sostanza ce n’è molta.

Per quanto riguarda la taglia, la misura M da me provata mi è sembrata, contrariamente alle aspettative, un’opzione da considerare perché incrementa la maneggevolezza della bici senza però farla sembra corta e impacciata.
L’interasse della taglia M è di 18,3 cm contro i 121,4 cm della taglia L.
Per chi ha una statura di 180 cm, quindi, la taglia M è una scelta da considerare.
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Per informazioni Cannondale.com