«Questi sono stati i 12 mesi più incredibili di sempre della bike industry mondiale ed era praticamente impossibile prevedere quello che è poi accaduto […]» (Trek Italia)

Partendo da questa affermazione, riprendiamo la nostra inchiesta sulla situazione attuale della bike industry e andiamo ad occuparci delle possibili soluzioni ai ritardi delle bici.
Abbiamo indagato, come ricorderete, sui motivi che provocano ritardi, in alcuni casi molto importanti, nelle consegne di nuove bici e nuovi componenti.

INCHIESTA – Ritardi nella consegna di bici e componenti: risponde la bike industry



Abbiamo capito che nel corso del 2020 e in questo inizio del 2021 la richiesta mondiale di biciclette e di componenti per biciclette è stata talmente elevata che la capacità produttiva dell’industria non è riuscita a soddisfarla.
A questo motivo principale si aggiungono altri fattori, legati alle restrizioni dovute alla pandemia da Covid19: difficoltà nelle spedizioni, carenza di materie prime…

soluzioni per i ritardi delle bici

A questo punto, abbiamo chiesto ai brand coinvolti nella nostra inchiesta – Scott, Trek, Shimano, Wilier, Giant, Schwalbe, Sram ed Elite – quanto tempo prevedono che durerà ancora tale situazione e, soprattutto, quali soluzioni stiano mettendo in campo per limitarne gli effetti negativi.

Le previsioni più ottimistiche stimano ancora un anno prima di arrivare a una stabilizzazione; altri si sbilanciano a dire che ci vorranno minimo due anni.

«La situazione durerà ancora per almeno un anno. Se da un lato speriamo che la frenesia all’acquisto continui a lungo, auspichiamo un ritorno alla normalità per le forniture, con consegne rispettate e un livello di produzione consono a garantire risposte in tempi ragionevoli.
L’unica soluzione che vediamo ora è la programmazione dettagliata e in largo anticipo di tutti i canali di fornitura. Una migliore organizzazione al momento è l’unica arma che possiamo usare.
Fortunatamente il nostro modello di business ha delle procedure snelle e veloci (cosa che ci ha permesso di rispondere bene nella prima parte di boom) e crediamo che i prossimi mesi si inizi a vedere un graduale rientro alla normalità.» (Wilier Triestina)

 

«E’ difficile prevedere con certezza cosa accadrà. Pensiamo che una situazione di questo tipo possa durare per due stagioni quindi con una coda che andrà fino al 2023. La soluzione per contrastare questa situazione è la programmazione dei lanci di produzioni ancora più anticipati.» (Scott Italia)

«Data l’enorme richiesta attuale di bici, il processo di stabilizzazione non è certamente breve, ma siamo comunque fiduciosi di poter tornare ad una situazione normalizzata nel minor tempo possibile.
Stiamo investendo le nostre risorse alla ricerca di soluzioni per ritornare in linea con le tempistiche di consegna che negli ultimi anni ci hanno sempre visti puntuali e pronti ad accontentare ogni tipo di richiesta.» (Trek Italia)

«Quanto durerà questa situazione purtroppo nessuno può dirlo, come vediamo la situazione cambia in maniera rapida quasi ogni giorno.
Noi stiamo facendo del nostro meglio  lavorando già sulle gamme future, il 2022 è stato preordinato e deciso già alla fine del 2020 e speriamo non subisca gli stessi ritardi del 2021, il 2023 è già in fase di lavorazione.» (Giant Italia)

 

Da queste prime risposte si comprende che per fare fronte ad una situazione sicuramente imprevista e imprevedibile, la bike industry si sta riorganizzando puntando su una migliore e più puntuale programmazione degli ordini, in modo da sapere con più largo anticipo cosa produrre e in quali quantità.

E’ così anche per i produttori di componenti?
Una nostra fonte ci ha confermato che la vera sfida è riuscire ad anticipare il più possibile il mercato, chiedendo uno sforzo a distributori e negozianti sulla pianificazione.
«Programmare le proprie esigenze sul medio periodo non è più solo consigliato ma fondamentale per poter governare il periodo storico che stiamo vivendo.»

soluzioni per i ritardi delle bici

Dal canto loro, i maggiori produttori di componenti per bici hanno già aumentato la produzione (addirittura del 70% rispetto al periodo pre-covid, secondo la nostra fonte), con l’obiettivo di riuscire a soddisfare ogni ordinativo.

Anche Elite, produttore di rulli e accessori per il ciclismo, ci conferma di aver potenziato la produzione: «Siamo consapevoli che stiamo attraversando un periodo eccezionale. Da parte nostra abbiamo potenziato la nostra capacità produttiva, abbiamo rafforzato tutti i reparti di gestione della produzione e del customer-care, nonché rafforzato anche l’area tecnica per dare un’ulteriore spinta all’innovazione.»

Sram Europe a questo proposito ci ha detto: «L’impennata degli ordini è iniziata più o meno tre mesi dopo l’inizio della pandemia, noi abbiamo incrementato ogni aspetto della nostra produzione, in alcuni casi raddoppiandola. Nell’ultimo anno abbiamo assunto un numero significativo di personale qualificato, aumentato il numero di turni in ogni stabilimento di produzione e massimizzato l’efficienza della produzione.
Inoltre, Sram è da anni fortemente focalizzata sul miglioramento continuo (Continuous Improvement – CI) e apportare costanti miglioramenti a tutti i nostri processi ci ha messo in un’ottima posizione di partenza per affrontare questa situazione.»

Schwalbe ha una posizione un po’ più cauta: « Molte soluzioni sono al vaglio per il prossimo futuro, l’ampliamento delle unità produttive in primis. Ovviamente, per la realizzazione, bisogna tenere conto delle tempistiche tecniche e logistiche.
Tutto è però calmierato per capire quanto questa situazione sarà reale anche nei prossimi anni o solo un boom momentaneo dovuto all’emergenza sanitaria.»

A nostro avviso, è difficile prevedere quanto durerà questo periodo eccezionale o dire cosa accadrà l’anno prossimo o fra due anni o anche capire se le soluzioni per i ritardi delle bici che sono state prospettate funzioneranno effettivamente.
Sarà interessante vedere quando il settore della bici vivrà una stabilizzazione della domanda e se allora avrà fatto un passo in avanti o tornerà ai livelli, sempre positivi, pre-pandemia.
Oppure ancora, se il consolidamento avverrà ad un livello intermedio, come ci suggerisce Elite…

Intanto vi invitiamo a proseguire la lettura proponendovi la spinosa questione dei prezzi:

INCHIESTA – Perché i prezzi delle bici sono aumentati?

Veronica Micozzi

Mi piace leggere, scrivere, ascoltare. Mi piacciono le storie. Mi piace lo sport. Mi piacciono le novità. E ho capito la sana follia che anima i seguaci della bici. Credo di aver capito perché vi (ci) piace tanto la bicicletta, al di là della tecnica, delle capacità, dell’agonismo: è per quella libertà, o illusione, di poter andare ovunque, di poter raggiungere qualsiasi vetta, di poter superare i propri limiti che solo le due ruote sanno regalarti…